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Bibliografia di riferimento.
Informazioni sulla famiglia Quesada

Quesada. Una parola araba che in vari documenti è espressa in due forme ortografiche distinte: "Qaysàta" o "Qayyàta" e che entrambe significano "giardino fiorito, luogo fertile". Il cognome Quesada incomincia a diffondersi in Spagna nella prima metà del XIV secolo, nella provincia di Jaen e, a differenza di tanti altri, non corrisponde al toponimo del luogo di nascita o di provenienza ma è legato ad un fatto d'armi. Alla fine del secolo XIII, infatti, Fernando IV, erede della corona castigliana dal 1295, tentò più volte di riconquistare i vasti territori occupati dagli arabi lungo il Guadalquivir e che passavano, alternativamente, ora in mani musulmane ora in quelle cristiane. In questo clima d'incertezza e confusione, nel 1335, don Pedro Diaz Carrillo de Toledo, signore di Santo Tomé e di Garciez, riuscì ad infliggere una pesante sconfitta agli arabi, guidati da Muhammad II di Granada, nei pressi della cittadina andalusa di Quesada e, in ricordo di quella vittoria, aggiunse al proprio nome l'aristocratico predicato "de Quesada".

Sotto il profilo delle certezze documentali l'ascendenza di don Pedro Diaz Carrillo de Toledo o de Quesada risale a J. Rui Díaz che nel XII secolo, ai tempi di Alfonso VII, risiedeva in Burgos e la cui discendenza in terza generazione, imparentatasi con i Carrillo de Toledo, incominciò a chiamarsi Díaz Carrillo. L'origine di quest'ultima famiglia è coperta da tenebre, dato che al documento subentra la tradizione che da molti è accolta come certa e indiscutibile e da altrettanti negata recisamente. Si racconta che ebbe origine in Castiglia, nel X secolo, con l'arrivo di due fratelli che, per essere molto simili, erano chiamati "los Carrillos". Essi, per aver ucciso un favorito di Berengario II, re d'Italia e loro cugino, avevano precipitosamente lasciato la Germania per rifugiarsi in Castiglia, sotto la protezione del conte Fernán González. Le notizie circa l'origine del cognome Carrillo si trovano nel "Nobiliario", scritto dal cardinale arcivescovo di Burgos, don Alonso de Carrillo Laso, stampato nel 1639, ed in un'altra opera genealogica "Claros Varones" di Hernán Pérez de Guzmán.

Nella prima metà del secolo XIV, don Pedro Diaz de Quesada sposò donna Toda de Roldàn de Sotomayor nipote di don Sancho Martinez de Jodar, "adelantado mayor" della frontiera andalusa e del castello di Garciez, sin dal 1269, per concessione di Alfonso X il Saggio. Don Pedro, già alcaide di Quesada dal 1297 e signore di Santo Tomè dal 1310, fu il primo Quesada che, "maritali nomine", rivestì la carica di signore feudale di Garciez. Sposa in seconde nozze Teresa Rodriguez de Biedma, discendente per linea paterna da Hugo Capeto e per linea materna da Belisario II re d'Italia e da Carlo Magno. Da questa seconda moglie ebbe due figli: Ponce Diaz de Quesada e Dia Sanchez che coniugato nel 1350 con Teresa Roldan de Sotomayor ebbe, a sua volta, Pedro che fu il terzo signore di Garciez e di Santo Tomè e che, coniugato con donna Juana Fernandez de Carcamo, ebbe quattro figli: Maria, Isabel, Mencia e Dia Sanchez. E' in questo periodo che si rafforzano i già forti legami della famiglia Quesada con la casa reale del Portogallo e di Castiglia: donna Mencia si sposò con don Alonso de Valencia, figlio di Fernando Alonso de Valencia e di Maria de Portugal, figlia del re Alfonso IV del Portogallo (1291-1357) e dell'infanta Beatriz Sancha de Castilla y Leon (1293-1359). Don Dia Sanchez, quarto signore di Garciez e di Santo Tomè, sposò donna Leonor Venegas ed ebbe un figlio di nome Pedro, coniugato con donna Teresa d'Avila dalla quale nacque Dia Sanchez. Quest'ultimo, divenuto il sesto signore di Garciez e di Santo Tomè, sposò donna Leonor de Acuna dalla quale nacquero Pedro e Fernando. Don Pedro, settimo signore di Garciez e di Santo Tomè, si sposò due volte dando origine a due linee genealogiche differenti: dalla prima moglie, donna Isabel de Benavides, discese Dia Sanchez che fu l'ottavo signore di Garciez e di Santo Tomè e dal quale discesero i conti di Garciez; dalla seconda moglie, donna Francisca López de Mendoza y Lucas, discese Luis de Quesada y Lopez de Mendoza che dopo aver sposato Maria Jaramillo, figlia di donna Marina "La Malinche" diede origine al ramo messicano. Da don Fernando, cavaliere "ventiquattro" della città di Jaen, dopo aver sposato nel 1497 donna Leonora de Sousa, discese Pedro che, trasferitosi in Sardegna nella prima metà del secolo XVI, diede origine al "ramo sardo".

Il dominio dei Quesada su Garciez si protrasse per lungo tempo, tanto che la città ha, tuttora, come stemma araldico quello della famiglia Quesada, con qualche piccola variazione. Nel 1627, il dodicesimo signore di Garciez e di Santo Tomè don Hernando de Quesada y Mendoza, legato da vincoli di parentela con la casa reale di Castiglia in quanto sua madre discendeva dalla regina Urraca, ricevette dal re Filippo IV il titolo di conte di Garciez e visconte di Santo Tomè. Verso la fine del XVII secolo, il titolo passò per matrimonio ai Ponce de Leon, per aver donna Leonor de Quesada, quarta contessa di Garciez, sposato il cugino don Luis Rodrigo Ponce de Leon y de Quesada.

Nell'Archivio della reale Cancelleria di Valladolid è conservato l'"expediente de hidalguía" comprovante la nobiltà della famiglia e contenente numerose notizie genealogiche. Dagli archivi storici di Madrid, Valladolid e Simancas risulta che i Quesada si diffusero con chiari parentadi in tutta la Spagna, in Sardegna, a Cuba e in Messico. Le numerose notizie genealogiche del ramo spagnolo consentono di documentare il legame di parentela esistente con i Quesada che, nella prima metà secolo XVI, si stabilirono in Sardegna. Quest'ascendenza fu illustrata nel 1662 dal giurista Pietro de Quesada y Pilo nelle sue "Dissertationum quotidianarum … ecc." e nel 1790 da Carlo Vincenzo Quesada Arborio Mella, marchese di San Sebastiano, nelle prove di giustizia prodotte per decorarsi della croce e abito dell'Ordine Militare dei SS. Maurizio e Lazzaro.

Il ramo che si radicò in Sardegna ebbe quelle prerogative e privilegi che solo ai nobili erano concessi, imparentandosi con le più importanti famiglie dell'Isola e annoverando tra i suoi membri eminenti giuristi, alti prelati, scrittori, ambasciatori, funzionari di stato, etc. Quando la Sardegna passò sotto il dominio di Casa Savoia, i Quesada svolsero per lungo tempo un ruolo di primo piano sia presso la loro corte che presso quella del duca di Modena e del regno delle due Sicilie. Giorgio Carlo Calvi conte di Bergolo, pronipote del marchese di San Saturnino Cristoforo Diego de Quesada, sposò nel 1923 S.A.R. Jolanda di Savoja, primogenita di re Vittorio Emanuele III°.

Qui, di seguito, si riportano in elenco alcuni personaggi storici appartenenti al predetto ceppo dei de Quesada:

1298 - Alonso III Diaz de Quesada y Palomeque. Vescovo della città di Toledo dal 1298 al 1310, Fratello di Pedro Diaz Carrillo de Toledo o de Quesada.

1310 - Pedro Diaz Carrillo de Toledo o de Quesada. I signore di Garciez, signore di Santo Tomè dal 1310. Vincitore della battaglia di Quesada nel 1335 contro i mori guidati da Muhammad II.

1398 - Pedro Diaz de Quesada. III° Signore di Garciez, ambasciatore d'Aragona nel 1398, difensore di Baeza nel 1407, capitano nell'armata di don Pietro Gomez Sarmiento.

1500 - Fernando de Quesada. Capitano della fanteria nell'armata del generale Luigi Portocarrero, cavaliere "ventiquattro" della città di Jaen.

1518 - Rodrigo de Quesada. Originario di Baeza. Giunse a Cuba nel 1518 e l'anno successivo andò in Messico con Cortes.

1518 - Cristoval de Quesada. Originario di Baeza. Responsabile della riscossione delle decime del vescovo dell'Avana (Cuba) durante la conquista del Messico Giunse in Messico al seguito di Panfilo Narvaez nel 1520.

1519 - Gaspar de Quesada. Comandante di una nave (Concepción) della flotta di Ferdinando Magellano nel primo viaggio di circumnavigazione del globo, alla ricerca del passaggio tra l'oceano atlantico e il pacifico. Accusato di essere il sobillatore di una rivolta, fu abbandonato in mare sulle coste della Patagonia.

1534 - Bernardino Quesada. Notaio originario di Baeza. Si stabilì a Santiago de Cuba nel 1534 dove morì nel 1543.

1535 - Luis de Quesada y Lopez de Mendoza. Dei signori di Garcíez, aio di don Giovanni d'Austria figlio naturale dell'Imperatore Carlo V. Capitano degli spagnoli in Lombardia, combatté nella guerra di Germania contro il duca di Sassonia e il Landgravio di Hassia. Prese parte all'assedio di Firenze. Nel 1535 si reca in Messico, al seguito del viceré Antonio de Mendoza, dove sposa Maria Jaramillo, figlia di Juan Jaramillo e di donna Marina "la Malinche". Fu membro del Consiglio di Stato e Guerra e presidente del Consiglio delle Indie. Fu "ullo" a vita di Carlo V.

1538 - Gonzalo Jimenez de Quesada. Nato a Córdoba nel 1499 da Gonzalo Jimenez e da Isabel de Quesada, Morì a Mariquita, in Colombia, il 16 febbraio 1579. Conquistatore spagnolo, combatté contro i Chibcha distruggendoli e conquistando il territorio di Nueva Granada. Fondò nel 1538 la città di Bacata, divenuta poi Santa Fé di Bogotá, l'odierna capitale della Colombia.

1539 - Pedro de Quesada. Notabile e giurato in Sassari nel 1539.

1571 - Michele de Quesada. Capitano di una nave del regno di Napoli, denominata la "Brava", nell'armata della Lega cattolica nella battaglia di Lepanto del 1571 contro i Turchi.

1582 - Nicolao de Quesada y Sussarello. Figlio di don Francesco e di donna Caterina Sussarello, ricevette da Filippo II di Spagna le armi gentilizie e il titolo di cavaliere ereditario e generoso, per aver represso il fenomeno del banditismo nella curatoria del Monteacuto in Gallura.

1627 - Hernando de Quesada y Mendoza y Toledo. XII° signore di Garciez, ricevette il titolo di visconte di S.Tomè e di conte di Garciez nel luglio del 1627 per decreto di Filippo IV. Nacque a Garciez secondo i documenti presentati per essere decorato della croce ed abito di cavaliere dell'Ordine di Santiago nel 1631. Nello stesso anno, sposò Ana Bazan y Manrique de Lara, originaria della città d'Almagro, dalla quale ebbe due figli, nati a Baeza, entrambi cavalieri di Santiago e d'Alcantara nel 1645 e 1646. Prese parte alla battaglia di Rocroi, contro i francesi nella guerra dei trent'anni, in qualità di comandante del "tercio" di Garciez.

1637 - Francesco de Quesada y Roig. Nel 1637, nell'ambito della guerra dei trent'anni, partecipò attivamente alla difesa della città d'Oristano. Al comando della cavalleria di Pozzomaggiore avanzò fino a Cabras e non diede tregua ai francesi respingendoli. Per questo motivo gli furono confermati i titoli nobiliari da Filippo IV nel 1643. Mostazzaffo e primo console di Sassari per due volte, abbellì la città con diverse opere pubbliche. Ordinò nel 1644 il rifacimento della fontana di Rosello.

1662 - Pietro de Quesada y Pilo. Giurista letterato, saggista e storico, scrisse diverse opere. Fece parte di un movimento per l'attribuzione di maggiori poteri al parlamento del regno di Sardegna. Di fronte al pericolo di una generale rivolta contro la Spagna, tutto il movimento fu represso nel sangue. Pietro fu esiliato a Napoli dal duca di San Germano dove morì per mano di un sicario.

1683 - Francesco Quesada y Figo. Ufficiale a Madrid dal 1683 al 1686. Nel marzo del 1686 torna in Sardegna e nel maggio dello stesso anno fu assessore presso il tribunale del Sant'Uffizio; fu poi giudice della Sala Civile. Intervenne alle Cortes del 1688. Cavaliere ereditario con patente del 11.8.1699; nobile sardo, don. La conferma dei diritti, privilegi e qualifiche nobiliari gli fu concessa dal re Carlo II con patente del 30.1.1700, dietro sua esplicita domanda del 14.9.1698. Ereditò il 13.06.1700 dallo zio don Matteo Roca. la titolarità sulle Scrivanie di Sassari, Alghero e Castel Aragonese.

1749 - Raimondo de Quesada y Sotgiu. Vescovo di Bosa nel 1749. Istituì i monti granatici per venire incontro alle necessità dei poveri. Autore di una storia della Sardegna rimasta sfortunatamente inedita, è sepolto nella cattedrale di Bosa. Un suo ritratto è conservato presso la curia di quella città.

1780 - Giovanni Battista Quesada Carta. Console d'Inghilterra e Svezia. Contribuì, nel 1780, alla liberazione dei carolini rapiti e fatti schiavi a Tunisi, tra i quali vi erano la moglie e i figli. Nel 1793 parteggiò per i rivoluzionari di Filippo Buonarotti e firmò la costituzione della repubblica di Carloforte. Ricevette la carica di sindaco (Grand Maire) di Carloforte.

1790 - Carlo Vincenzo Quesada Arborio Mella. Marchese di San Sebastiano. Luogotenente generale d'armata, Grande di corte e di corona. Gran ciambellano e consigliere di Stato di Sua Altezza Imperiale Francesco IV d'Este, Duca di Modena e Reggio Emilia.

1806 - Raimondo de Quesada Delitala. Marchese di San Saturnino con diploma del 1806, giudice della Reale Udienza. segretario di Stato e Guerra. Inviato straordinario e ministro plenipotenziario presso le LL. MM. Ferdinando I, Francesco I, Ferdinando II re delle Due Sicilie. Ministro di Stato e ambasciatore presso la Santa Sede sotto il papato di Pio VII.