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Araldica della famiglia Quesada

Arma di Pedro Diaz Carrillo de Toledo o de Quesada, sec. XIII.
(ricostruzione virtuale)

Arma: di rosso a quattro pali d'argento caricati con sei fiocchetti neri di ermellino (moscature) disposti 1-1-1-1-1-1.

Motto: "Potius mori quam foedari".

Storia: L'arma, concessa nel 1297 da Fernando IV di Castiglia a don Pedro Díaz Carrillo de Toledo o de Quesada, è caratterizzata da ventiquattro ermellini neri su quattro pali di argento in campo rosso con la leggenda "Potius mori quam foedari" (meglio morire che essere disonorato) ed intestato con corona reale chiusa, foderata di rosso. Lo scudo ha forma castigliana perché corrisponde alla zona riconquistata dai re di Castiglia.

I colori e le pezze araldiche dello scudo hanno il seguente significato:

- Pali di argento, o bianco: testimone della luce, la purezza ed il simbolo del suo splendore, la rettitudine di condotta, la pulizia di intenzione, la franchezza.

- Rosso: colore che conviene agli eroi di guerra e significa energia di impeto e di amore.

- La corona: timbra lo scudo; è un circolo di oro incastonato di pietre preziose che sostengono otto rosoni di foglie di sedano, visibili solo cinque, interpolati di una perla ognuno. I rosoni convergono con sentieri di diademi perlati in un globo terracqueo, di azzurro col semimeridiano e l'equatore di oro, sommato della croce piana dello stesso metallo. La corona va foderata di rosso.

- Azzurro: colore che rappresenta la giustizia, l'equilibrio, la sensibilità, il cielo e la verità.

- Giallo: che è l'immagine del giudizio, dell'intelligenza, della maturità dello spirito e che denota nobiltà, magnanimità, ricchezza, potere e saggezza.

- Gli ermellini: considerati in araldica l'emblema degli emblemi costituiscono al pari del motto "Potius mori quam foedari" un indice dell'origine gotica della famiglia.

Il motto, che in bretone-celtico suona "Kentoc'h mervel eget bezañ saotret", si ritrova, infatti, unitamente agli ermellini nello stemma dei duchi di Bretagna e risale al regno di Anne la duchessa di Bretagna. Narra la leggenda che la duchessa, mentre percorreva le sue terre, fu testimone di una scena di caccia nella quale degli uomini inseguivano un bianco ermellino. Il piccolo carnivoro, giunto al bordo di uno stagno e accerchiato dai suoi assalitori, preferì affrontarli piuttosto che sporcare il suo candido pelame, fuggendo attraverso il fangoso stagno. Alla vista di questa scena, la leggenda prosegue dicendo che la duchessa Anne, colpita da tanto coraggio, concedette la grazia al piccolo animale e ne fece il suo emblema.

Nel 1213, Filippo Augusto, re di Francia, diede il ducato di Bretagna a Pierre du Dreux Mauclerc che adottò nelle proprie armi l'ermellino e il motto predetto che compare anche nello stemma del cardinale Jacques de Portugal.


Le armi personali

Arma della famiglia Quesada in Sardegna, sec. XIII. </b>(<i>ricostruzione virtuale</i>)<b>
Quesada di Sardegna
(XIII sec.)


Arma personale di Nicolao de Quesada, sec. XVI. </b>(<i>ricostruzione virtuale</i>)<b>
Nicolao de Quesada
(XVI sec.)


Arma di Francesco Quesada Figo, sec. XVII. </b>(<i>ricostruzione virtuale</i>)<b>
Francesco Quesada Figo
(XVII sec.)


Arma di Francesco Quesada Figo, sec. XVII. </b>(<i>ricostruzione virtuale</i>)<b>
Francesco Quesada Figo
(XVII sec.)


Sigillo del Vescovo Raimondo de Quesada, sec. XVIII. </b>(<i>ricostruzione virtuale</i>)<b>
Raimondo de Quesada
(XVIII sec.)


Arma di Raimondo de Quesada di San Saturnino, sec. XIX.
Raimondo de Quesada di San Saturnino
(XIX sec.)


Arma personale di Carlo Vincenzo Quesada di San Sebastiano, sec. XIX.
Carlo Vincenzo Quesada di San Sebastiano
(XIX sec.)


Arma di Pedro Diaz Carrillo de Toledo o de Quesada, sec. XIII. </b>(<i>ricostruzione virtuale</i>)<b>
Pedro Diaz Carrillo de Toledo o de Quesada
(XIII sec.)


Arma di Alonso III Díaz de Quesada y Palomeque, sec. XIV. </b>(<i>ricostruzione virtuale</i>)<b>
Alonso III Díaz de Quesada y Palomeque
(XIV sec.)